Come ha reagito l’opinione pubblica alla morte di Lady Soul? E’ paragonabile ad altre scomparse eccellenti? Ecco alcune osservazioni critiche.
Aretha Franklin: la grave malattia e il saluto di Beyoncè.
Aretha Franklin (Memphis, 25 marzo 1942 – Detroit, 16 agosto 2018) è scomparsa all’età di 76 anni. Lady Soul, così spesso veniva chiamata, soffriva di una grave malattia di cui si era diffusa la notizia negli ultimi tempi. Poco prima della prematura scomparsa, durate un concerto, la cantante Beyoncè ha rivolto un saluto alla sua amica: ” Ti amo e ti ringrazio per la tua musica meravigliosa”.
A sinistra Aretha Frankin e a destra Beyoncè. Due generazioni a confronto.
La scomparsa di Lady Soul.
Con lei, se ne vanno le parti di quel soul, gospel e rhythm & blues che hanno segnato la storia della musica nera. ” Una meraviglia della natura ”: così veniva definita ufficialmente la voce di Aretha Franklin dallo stato del Michigan. Ma è solo una delle tante definizioni e dei tanti elogi ricevuti durante una carriera indimenticabile. Aretha Flanklin è stata una delle icone mondiali della musica di tutti i tempi ed ha segnato diverse generazioni: la svolta avvenne nel 1967, con un’ottima interpretazione del brano Respectdi Otis Redding. Con la crescita della sua notorietà, è divenuta un orgoglio per le minoranza di colore statunitensi.
Perchè si parla così poco della sua scomparsa?
Può essere considerato prematuro fare polemica, ma la morte di Aretha Frankin è un avvenimento rilevante. In altre occasioni, abbiamo assistito a vere e proprie inondazioni di condivisioni sui profili social. In questo caso, invece, la notizia sta passando in sordina senza lasciare particolarmente il segno. Si sarebbe potuto immaginare un trattamento simile per David Bowie, Michael Jackson o Lou Reed? Certo, il cliché delle frasi fatte racconta che i grandi artisti spesso vengono riconosciuti solo dopo la loro scomparsa. C’è da dire che, probabilmente, Aretha Franklin non è così mediatica come l’immagine di Amy Winehouse, giusto per fare un esempio palese di ”mediaticità surrogata”. Forse Aretha Franklin non riuscirà mai ad assicurarsi lo charme che ancora adesso porta alla mente Kurt Cobain. Forse Aretha Franklin non è morta di overdose, forse è stato questo il problema. O forse adesso è estate e questo basta a giustificare il tutto.