“Le terrificanti avventure di Sabrina” è indubbiamente uno dei prodotti Netflix meglio riusciti: rivisitazione in chiave dark degli omonimi fumetti editi da Archie Comics (casa madre anche dei fumetti da cui è tratta la serie “Riverdale”), la fortunata serie TV è arrivata alla sua terza stagione.
Durante il finale della seconda stagione, avevamo lasciato Sabrina decisa ad intraprendere una missione di recupero negli Inferi, per riportare a casa Nicholas Scratch, il suo fidanzato stregone che si era sacrificato come gabbia umana per intrappolare Lucifero.
“Le terrificanti avventure di Sabrina”, cosa accade nella terza stagione
La terza stagione si apre con una scena emblematica: Sabrina Spellman tenta in tutti i modi di entrare all’Inferno, ma i suoi poteri non sono abbastanza forti da spalancare le porte. Questa rappresentazione risulta significativa, perché Sabrina riuscirà ad accedere (e a governare) all’Inferno soltanto scendendo a compromessi, sporcandosi, abbandonando quasi definitivamente la sua parte “mortale”. Vano e distruttivo sarà ogni tentativo governato dal sentimento.
Per liberare Nicholas, Sabrina è costretta a rivendicare il trono di Regina degli Inferi, in quanto figlia di Lucifero. I membri della corte infernale, tuttavia, non accettano una ragazzina incompetente come loro regina e propongono a Sabrina di partecipare ad una sfida contro Caliban, un principe fatto di cera. I due dovranno trovare i “Regalia Profana”, un set di doni (tra cui i denari di Giuda e la bacinella di Ponzio Pilato, just to say) la cui potenza è inaudita, e chi li troverà per primo potrà governare gli Inferi.
Più si va avanti con gli episodi, più ci si rende conto che Sabrina è troppo presa dalle questioni infernali. Inconsciamente sviluppa un desiderio di potere e vendetta che la trascina ben lontana dai suoi affetti e da ciò che accade a Greendale, infestata da una tribù di pagani. Sabrina è concentrata solo su sé stessa, sul recuperare la sua relazione con Nicholas e conquistare il potere infernale, e a causa della sua assenza, dopo svariate vicissitudini, la storia della sua famiglia finisce in tragedia. I pagani uccidono gli amici di Sabrina e conquistano la città; Zelda muore per mano di Padre Blackwood e l’Inferno finisce nelle mani di Caliban, per poi essere distrutto dagli Angeli del Paradiso. La stessa Sabrina viene “truffata” da Caliban durante l’ultima sfida: rimane intrappolata in una tomba di pietra.
Il finale contorto
Improvvisamente, però, la storia prende una piega diversa: una Sabrina “dal futuro” arriva in aiuto alla Sabrina bloccata nella pietra. La sé stessa del futuro prende il suo posto nella tomba, e spiega alla sé del passato cosa fare per salvare famiglia e amici. L’unica raccomandazione che le fa è di fare ritorno in quello stesso posto così che possano scambiarsi nuovamente, pena una grave distorsione temporale.
Sabrina torna a Greendale, portandosi dietro i Regalia Profana, e trova Ambrose come unico sopravvissuto: il ragazzo ha con sé un uovo magico appartenuto a Padre Blackwood, che ha il potere di manipolare il tempo. Grazie all’uovo e ai Regalia (che vengono fusi e trasformati in una stella del mattino) la giovane strega fa ritorno nel passato e riesce a salvare la sua famiglia e i suoi amici dalla morte.
La strega elabora un piano vantaggioso per la sé del passato e quella del futuro. Tornata indietro nel tempo, a poco prima di essere ingannata da Caliban, la Sabrina del futuro propone un accordo alla Sabrina del passato: la Sabrina del futuro rimarrà a casa con la sua famiglia, quella del passato regnerà negli Inferi al fianco di Lilith e Lucifero. Così facendo Sabrina crea un pericoloso paradosso temporale, che probabilmente avrà risvolti negativi nella quarta stagione.
“Le terrificanti avventure di Sabrina”, i personaggi
Tra i personaggi meglio approfonditi in questa terza parte de “Le terrificanti avventure di Sabrina”, figura sicuramente Nicholas Scratch: stregone e fidanzato di Sabrina, Nicholas si rivela per quello che è davvero. Dopo aver ospitato il Signore Oscuro, Nicholas ha riscoperto dei lati di sé che l’hanno irrimediabilmente trascinato a fondo. Il piacere sessuale, l’alcol, le droghe, la magia…tutti elementi che lo hanno portato ad allontanarsi definitivamente da Sabrina, la quale credeva di poterlo salvare da sé stesso e dai suoi incubi.
Viene caratterizzata meglio anche Zelda, la zia di Sabrina un po’ burbera e legatissima alle vecchie maniere della Chiesa della Notte. Zelda compie un percorso introspettivo, grazie al fantasma di suo fratello Edward, che la porta a vedersi nelle sue tre fasi: giovane strega avvenente e ambiziosa; “madre” di Sabrina, tanto rigida quanto premurosa; futura megera. Le tre fasi corrispondono alle tre fasi della donna, rappresentate dalla dea Ecate, e Zelda sceglierà dunque di abbandonare le tradizioni e il culto del Signore Oscuro per dedicarsi a un potere tutto al femminile che la vedrà leader di una nuova congrega. Non a caso, nel finale di stagione, la zia di Sabrina condivide un momento romantico con un’altra donna, la sensuale strega voodoo Mambo Marie.
Un altro personaggio dalla spiccata caratterizzazione è Lilith: nelle stagioni precedenti l’avevamo vista andare contro Sabrina, vestendo i panni della sua amata professoressa Mrs. Wardwell. Nella terza stagione Lilith è una fedele compagna per la giovane Spellman: la segue in tutte le sfide che deve affrontare contro Caliban, si occupa di risolvere le sue questioni mortali e la incorona regina. Le due hanno un rapporto che ricorda quello tra una madrina e la sua protetta.
La psicologia della protagonista
Il comportamento di Sabrina riflette gli atteggiamenti egoistici e sprovveduti che ha avuto anche durante le precedenti stagioni: la giovane strega non capisce le conseguenze delle sue azioni e pur di raggiungere i suoi obiettivi, positivi o negativi che siano, è disposta a mandare tutto all’aria e mettere gli altri in pericolo. Mai come in questa stagione, Sabrina ha fatto fatica ad accettare la sua natura dualistica, arrivando addirittura a “sdoppiarsi” per la sua incapacità di decidere tra il mondo mortale e quello degli Inferi.
Anche dal punto di vista sentimentale Sabrina è stata più confusa che mai, dividendosi tra Nicholas che l’ha lasciata, Harvey di cui è ancora innamorata, e il principe Caliban, che le fa una spudorata corte. A pensarci meglio, la natura “doppia” di Sabrina era stata già anticipata nella prima stagione, in una visione in cui la giovane strega si rivedeva da neonata insieme ad una gemella con i piedi da caprone infernale.
“Le terrificanti avventure di Sabrina”, cast e altri dettagli
Il cast attoriale risulta come sempre impeccabile: menzioni speciali per Kiernan Shipka, Miranda Otto e Michelle Gomez, interpreti rispettivamente di Sabrina, Zelda, e Lilith, che danno l’impressione di essere perfette per questi ruoli. Tra le new entry che hanno arricchito il cast di questa stagione figurano: Skye Marshall, veterana statunitense ed interprete di Mambo Marie, che rivedremo sicuramente anche nella quarta stagione; Luke Cook, che interpreta Lucifero e avevamo già visto come “guest star” nel finale della seconda stagione e Jonathan Whitesell, che interpreta Robin Goodfellow, il fidanzato di Theo.
L’ambientazione resta sempre la cupa Greendale, con una piccola incursione nella vicina Riverdale (per la gioia di coloro che vorrebbero un cross-over tra le due serie). La scelta musicale, invece, risente della decisione degli autori di inserire brani cantati dal cast: la band formata dagli amici di Sabrina ripropone classici come “My Sharona” e riesce a incastrarsi nella storia. A stonare è il gruppo di cheerleader di cui Sabrina e Rosalind fanno e parte, sia a livello musicale sia se inquadrato in trama e location tetre e drammatiche.
Questa stagione de “Le terrificanti avventure di Sabrina” risulta a tratti un po’ “affollata” per personaggi e ambientazioni, dovendo rispondere a parecchi dei quesiti lasciati irrisolti nelle precedenti stagioni. Andando avanti ci si chiede se determinate dinamiche potevano essere risparmiate, soprattutto dovendo concentrare tutto in otto episodi. Nel complesso, tuttavia, riesce a spianare bene la strada per una quarta parte concisa e conclusiva, evitando finali “cliff-hanger” e dando la possibilità agli autori di proseguire la storia partendo da avvenimenti ben precisi e chiari agli spettatori.