Il nuovo episodio/film interattivo di Black Mirror, dal titolo Bandersnatch, ha fatto parlare di sé non poco. Durante le feste moltissime persone si sono lanciate nei meandri di quello che si era presentato come un’esperimento contemporaneo, rimandone affascinati e colpiti al tempo stesso.
Recentemente il creatore di Black Mirror, Charlie Brooker, ha parlato di quello che Bandersnatch ha rappresentato a livello creativo, confermando che sarebbe disponibile alla creazione di altre storie dello stesso stampo,“Storie che ti coinvolgano come un organismo umano”, oltre che a proseguire Black Mirror stesso.
Black Mirror Bandersnatch racconta le vicende di un ragazzo alle prese, negli anni 80, con la programmazione di un videogioco a scelta multipla, tipologia di narrazione parallela a quella che si ritroverà davanti lo spettatore stesso, durante l’avanzare degli eventi. Fuso a tutto questo un messaggio amaro e forte, tipico delle storie di Black Mirror che disturba e affascina al tempo stesso.
Brooker, parlando di Black Mirror con Sky News ha rivelato:
“Penso che farei un’altra cosa interattiva, è stato davvero affascinante farlo perché ho imparato molto, è a metà strada tra scrivere una storia e scrivere un pezzo di software.”
“A metà strada pensavo che non lo avrei mai più fatto, e poi fastidiosamente ho avuto altre idee che forse non sono nemmeno cose di Black Mirror in cui potresti usare questa tipologia di narrazione in qualche modo.”
Brooker ha poi rivelato che fin dall’inizio, l’interattività di Black Mirror Bandersnatch non avrebbe soppiantato la narrazione come la conosciamo. Non fu immediatamente interessato alla cosa, che rifiutò di fare per poi cambiare idea.
Per lui questo lavoro di interattività con Black Mirror è stato un “esercizio di nostalgia”:
“Le storie interattive non sono una novità, sono state utilizzate per decenni, per me come fan dei videogiochi, era un esercizio di nostalgia”.
Successivamente l’autore di Black Mirror ha parlato della sua ultima fatica paragonandola ad un platform in cui adesso, anche i non appassionati di videogames stanno “inciampando”.
Partendo dal presupposto che Black Mirror Bandersnatch trae la sua ispirazione anche dai libri Fantasy “scegli la tua avventura” degli anni 80, uno degli autori esperti del genere, Ian Livingstone, ha parlato di come fosse scriverli, sempre a Sky News:
“È un incubo scriverli perché stai scrivendo più trame contemporaneamente e devi andare indietro per inserire elementi”.
“Sono 400 paragrafi spezzati e tu prendi una decisione alla fine di ogni paragrafo, apri la porta, non aprire la porta, quindi ci sono centinaia di modi per esaminare il libro, ma solo un modo corretto”.
Anche se Black Mirror Bandersnatch non rappresenta qualcosa di innovativo, è comunque la dimostrazione di quanto Neflix sia disposta a sperimentare pur di rinfrescare il suo pubblico, come ha detto anche Ed Cummings, critico dell‘Independent, il quale conferma che questo nuovo esperimento non rinnova il suo genere, ma che, in ogni caso, colpisce per l’impegno dietro alla sua costruzione.
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.