Uno dei lati più affascinanti del Doctor Who risiede proprio nella miriade di creature che popolano il suo gigantesco universo narrativo. Alcune di esse vivono apparizioni fugaci, altre, invece, diventano delle vere e proprie icone immortali. Oggi però andiamo oltre l’iconicità ritrovandoci direttamente sul set.
Uno degli avversari più leggendari del Doctor Who, se non i più leggendari in assoluto, restano i Dalek. I loro continui confronti con lui, la loro spietatezza, la fredda corazza a custodirne il corpo, la violenza e la fame di guerra, li hanno resi un elemento irrinunciabile della serie.
Andando oltre la loro scrittura, recentemente, una delle attrici dell’ultima stagione, ha raccontato cosa si prova ad interpretarne uno.
Durante l’ultimo New Year Special del Doctor Who, l’archeologo Lin, interpretata da Charlotte Ritchie, è entrata in contatto con questa razza aliena e ha raccontato la sua esperienza a riguardo. Nel suddetto episodio lei e il suo collega avevano scoperto i loro antichi resti.
Nel corso della promozione della sua nuova serie tv, “Dead Pixels”, l’attrice ha rilasciato un’intervista a Den of Geek, parlando della sua esperienza con i Dalek sul set di Doctor Who:
“La protesi in realtà era davvero fantastica, è stata progettata da questi due ragazzi [Lee Radford e Robert Allsopp, pensiamo] con pochissimo preavviso. Penso che, un preavviso di una settimana, forse due settimane […]”
Ha cominciato l’attrice, rispondendo alla domanda sull’indossare il costume da Dalek. Successivamente ha rivelato che oltre al corpo esterno aveva addosso una sorta di “mostro calamaro” con braccia animatroniche.
“Puzzava così tanto! Stranamente, il materiale che hanno usato davvero puzzava.”
Successivamente le hanno chiesto che cosa ha provato ad interpretare un personaggio come quello nel Doctor Who:
“[…]mi è venuta una specie di paura genuina che stavo vivendo. E ‘stato davvero bello. E ‘stato davvero bello. L’ho trovato molto inquietante da fare perché è un episodio piuttosto ricco di azione[…]”
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.