Game of Thrones non si è mai limitato a raccontare semplicemente le storie degli attuali protagonisti, anzi, il suo sguardo narrativo si è da sempre mosso, spostato anche verso altri lidi di Westeros, mettendone in evidenza dettagli e leggende, arricchendone così la componente storica e favolosa.
Ora l’autore di Game of Thrones ha tirato fuori qualcosa che forse tutti noi avevamo dimenticato da tempo immemore…
Vi ricordate le storie della vecchia Nan durante la prima stagione di Game of Thrones? L’inquietudine e l’ansia che affluiva dalle leggende che raccontava con tanta perizia e fascino?
“Attraversarono città e regni, cavalcando i loro cavalli morti, cacciando con i loro branchi di ragni pallidi grandi come mastini…”
Questo breve estratto, come detto sopra, deriva da una delle leggende sulla Lunga Notte che la vecchia Nan raccontava a Bran, come favola della buona notte, prima di addormentarsi, nel corso della prima stagione di Game of Thrones.
E’ curioso notare come moltissime delle cose che lei raccontava, alla fine si sono rivelate esatte con l’avanzare di Game of Thrones, contrariamente a quanto gli altri personaggi credevano…
In ogni caso, partendo da quelle parole e da quello che raccontano, in tutta la messa in onda della celebre serie tv non sono ancora mai stati visti questi Ragni di ghiaccio, di loro non c’è alcuna traccia.
Di recente, però,George R.R. Martin, scrittore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ha presentato un’illustrazione facente parte del calendario 2020 di Game of Thrones, molto interessante.
Here's an official sneak peak of John Howe's cover art of our 2020 SoI&F calendar featuring the legendary ice spiders which haunt old Nan's creepiest bedtime stories. pic.twitter.com/5Tm0FbPFpC
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.