Game of Thrones è riconosciuta in tutto il mondo come un‘opera di valore, un valore sempre più accresciuto nel tempo grazie all’impegno di tutti coloro che vi hanno lavorato. Un altro fattore ha però contribuito alla crescita di dell’opera, un fattore indispensabile al fine di creare qualcosa che restasse impresso a fuoco nell’immaginario di tutti noi: gli investimenti.
In linea con il flusso Hollywoodiano e il mondo che lo disegna, la HBO si è mossa al fine di generare solide basi su cui far crescere la propria creatura, fin dai primissimi episodi. Si conta che le spese di produzione, già agli inizi, si aggirassero intorno ai 50/60 milioni per quanto concerne la prima stagione, aumentando fino ai 100 dell’attuale.
Il costo dei singoli episodi di Game of Thrones, invece, dovrebbe muoversi intorno agli 6 milioni di dollari cada uno, con variazioni particolari per le scene particolarmente spettacolari, dal costo di 8 milioni.
A tutto questo dovete aggiungere gli incassi degli autori di Game of Thrones, i quali superano di gran lunga le spese.
Game of Thrones è riuscita a conquistare il suo pubblico fin dal principio, con una media di 2.5 milioni di spettatori americani in crescita, fino a raggiungere il record mondiale di trasmissione simultanea in 173 paesi in tutto il mondo, poi tutte le sponsorizzazioni e il merchandising (gadget, magliette, videogiochi, drink e collezionabili a tema Game of Thrones) e la spinta turistica che ha mosso i fan verso l’Irlanda del Nord.
Attraverso uno studio del Telegraph, sono emerse le cifre guadagnate dagli attori di Game of Thrones. Coloro che interpretano i personaggi principali hanno visto lievitare i loro stipendi fino ad un milione, circa, ad episodio. Da non dimenticare anche tutti gli introiti ottenuti daGeorge R.R. Martin, il quale, grazie alla sua immane fantasia, ha ricavato da Game of Thrones ben 65 milioni di dollari.
Numeri senza dubbio spropositati, per una serie che ci ha fatto sognare fino in fondo. Il successo di Game of Thrones l’ha portata ai grandi numeri in ogni settore.
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Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.