Quanto creato con Sherlock Holmes, da Sir Arthur Conan Doyle continua a ad avere echi dal passato fino ai giorni nostri, fondendosi con gli attuali mezzi di comunicazione, in un immagine che sembrerebbe aver davvero raggiunto l’immortalità. Dopo la serie su Sherlock Holmes che tutti conosciamo, sembrerebbe che un nuovo progetto sia alle porte.
Secondo quanto recentemente riportato, Netflix starebbe pianificando una nuova serie tv con, alla base, il celebre Sherlock Holmes, anche se non totalmente incentrata sulla sua figura. Lo show prenderà il nome di The Irregulars e tratterà le vicissitudini intorno a dei ragazzini di strada, i cui successi nella risoluzione di crimini, verranno poi accreditati a Sherlock Holmes stesso.
Tom Bidwell, candidato al premio oscar per aver scritto la sceneggiatura del grande adattamento di Watership Down di BBC1 e Netflix, ha recentemente rivelato, nei confronti di questo nuovo progetto nell’universo di Sherlock Holmes, ha rivelato che lo show era il suo “progetto dei sogni”.
Il drama si ispirerà ai Baker Street Irregulars, una banda di ragazzi che lavorarono come agenti segreti per Sherlock Holmes, nell’universo letterario costruito da Sir Arthur Conan Doyle.
Bidwell, durante una chiacchierata con BBC Writersroom ha rivelato:
“Sherlock Holmes (nel mondo letterario delle sue origini) aveva un gruppo di ragazzi di cui si serviva per raccogliere indizi, quindi la nostra serie vuole incentrarsi sulla possibilità in cui Sherlock fosse un tossicodipendente e un criminale, e che soltanto dopo che i bambini abbiano risolto i crimini, lui se ne prendesse il merito”.
“E’ il progetto dei miei sogni, la mia idea più vecchia (sono dieci anni che la lancio).”
Bidwell, sempre parlando di questa serie su Sherlock Holmes, ha anche rivelato che “non potrebbe essere più entusiasta” di lavorare nello show con la stessa squadra con cui lavorò a My fat Diary E4, alla compagnia di produzione Drama Repubblic.
“Netflix ci da un supporto incredibile per la nostra visione dello show e ci permette di essere molto ambiziosi con il modo in cui raccontiamo le nostre storie.”
Fonte: RadioTimes.