Il fascino di Stranger Things risiede nei dettagli che hanno dipinto il suo modo di rappresentare la narrazione. Il periodo storico rappresentato, il filtro bambinesco attraverso i suoi protagonisti giovanissimi, il modo in cui il tutto è stato rappresentato e i rimandi all’infanzia di moltissimi di noi, hanno elevato Stranger Things al suo attuale successo.
Con le riprese dell’attuale terza stagione però, le domande dei fan di Stranger Things aumentano, spinte dalla curiosità verso un prodotto al quale si sono profondamente affezionati. Recentemente David Harbour, sceriffo Hopper in Stranger Things, si è espresso riguardo a quella che sarà la conclusione definitiva di Stranger Things, suggerendo che secondo il suo punto di vista il tutto sarebbe già stato scritto.
Harbour ha così parlato ai microfoni di CNET:
“Arrivato alla fine della storia, inizierai a comprendere perché certi personaggi si sono comportati in un certo modo. Penso che capire che direzione sta prendendo il tuo personaggio sia una cosa molto importante. Molte volte non hai occasione di capirlo guardando la TV. La grande novità di Stranger Things è stata che noi sapevamo già dove sarebbe andata a parare la prima stagione, e avevamo già alcune idee su un possibile prosieguo della storia – all’epoca non sapevamo se lo show sarebbe stato prodotto o meno – e sull’epilogo di tutta la vicenda.”
L’attore di Stranger Things ha inoltre rassicurato:
“È un po’ come in Star Wars. L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi sono legati da un arco narrativo. Non so se arriveremo a una stagione 4 o 5, però conosco l’arco narrativo della storia. È un qualcosa di cui ho discusso con i Duffer Brothers (i creatori dello show) fin dal primo giorno. Sono molto orgoglioso di ciò, perché so la storia non si disperderà o lascerà questioni in sospeso, ma terrà insieme tutti gli avvenimenti raccontati nelle puntate.”
Partendo da queste parole si potrebbe ipotizzare che tutti gli attori di Stranger Things siano a conoscenza degli sviluppi futuri che andranno a disegnarne la storia, partendo dal presupposto che gli autori stessi conoscevano fin dall’inizio quelli che sarebbero stati i futuri sviluppi narrativi.