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Avengers: Infinity War – Perché NON è il miglior film dell’MCU | A freddo

Dopo quattro mesi dall’uscita nelle sale, analizziamo nuovamente Avengers: Infinity War e vediamo perché non è il miglior film del Marvel Cinematic Universe.

Avengers: Infinity War ha creato scalpore quando è uscito nelle sale. Questo successo è dovuto, in particolar modo, al finale molto “coraggioso” e diverso rispetto al passato. La prima visione risultava, dunque, memorabile. Molti lo hanno definito “il miglior film dell’MCU” o, addirittura, “il miglior cinecomic di sempre”. Ma è veramente così? Oppure il finale ha annebbiato tutta la precedente visione, facendo risultare il film qualcosa che non è? Analiziamo insieme i motivi per cui Avengers: Infinity War non è il miglior film del Marvel Cinematic Universe.

Il seguente articolo potrebbe contenere spoiler riguardanti Avengers: Infinity War. Prima di continuare nella letture, è caldamente consigliata la visione del film.

Avengers: Infinity War – Perché NON è il miglior film dell’MCU

La prima volta che si guarda Avengers: Infinity War non si ha la più pallida idea di cosa aspettarsi. Il film inizia prepotentemente, come un cerotto sopra una ferita strappato inaspettatamente. Questa “strategia”, non inedita nel mondo del cinema, attira l’attenzione dello spettatore e la tiene salda per tutto il primo atto. Stessa cosa si ripete, solitamente, con secondo e terzo atto. Degli eventi “inaspettati” fanno sgranare gli occhi dello spettatore, portandolo ad interessarsi sempre di più alle vicende raccontate.

Poi, il finale, dove solitamente vediamo l’eroe di turno risolvere la situazione mentre una panoramica/carrello sposta l’attenzione dal protagonista alla fonte di luce più luminosa (solitamente il sole) oppure verso un paesaggio idilliaco, ora che il nemico è stato sconfitto.

Ed è proprio qui che sorprende Avengers: Infinity War. Non sono i buoni ad avere la meglio, bensì è il cattivo ad uscirne vincitore. Vedere metà dei supereroi che hanno caratterizzato l’ultima decade cinematografica svanire nell’aria come foglie al vento ha lasciato tutti di sasso.

Vincente anche la scelta di concludere Avengers: Infinity War con Thanos, soddisfatto di quanto ha fatto. Nessuna spiegazione. Nessun epilogo. Esattamente come l’inizio, questo è un ottimo modo per concludere un film perché, indipendentemente dalla qualità generale, farai parlare della pellicola per diverso tempo.

Tuttavia, sovviene un problema. Ora che conosciamo tutti gli assi nella manica che ha giocato Avengers: Infinity War, la seconda visione avrà lo stesso effetto della prima? La risposta è: dipende dallo spettatore. Il coinvolgimento è un aspetto molto soggettivo della visione di un film. Possiamo essere coinvolti emotivamente perché affezionati ai personaggi, oppure perché ci immedesimiamo nella storia a cui stiamo assistendo. Tuttavia, qualcun’altro potrebbe non provare le stesse sensazioni perché più distaccato emotivamente dal contesto.

Vedere Avengers: Infinity War senza la minima conoscenza dei principali film dell’MCU equivale a vedere l’ultimo episodio di una serie tv senza averne mai sentito parlare. Non si creerà mai quell’empatia verso i personaggi principali che hanno sviluppato i più incalliti fan Marvel. Ed è proprio qui che si trova uno dei problemi principali…

Avengers: Infinity War non funziona come film a se stante

Non ci troviamo davanti ad una saga o ad una trilogia come, per fare un esempio, Il Signore Degli AnelliStar Wars o Hunger Games, dove i film sono sequenziali. Per capire appieno Infinity War non basta guardare i precedenti Avengers, ma bisogna guardare tutti i film a se stanti del Marvel Cinematic Universe, alcuni anche con la loro indipendente sequenzialità.

Viene dato tutto per scontato. Molti personaggi vengono introdotti a malapena e non approfonditi perché questo è già stato fatto in altri film. Per fare un esempio, chi non è riuscito a vedere Black Panther due mesi prima dell’uscita di Avengers: Infinity War, non conosce la maggior parte dei personaggi principali del film, quindi non riesce ad empatizzare con loro a causa della superficialità con cui vengono trattati. Questo fatto può andare bene quando si parla di personaggi molto più che secondari, ma anche solo con personaggi che hanno più di cinque battute in un film ciò non dovrebbe accadere.

Sappiamo che il cinema deve evolversi, ma è veramente questo ciò che vogliamo? Un cinema dove, per comprendere appieno un film con un titolo diverso, bisogna guardare tutti i film della stessa casa produttrice? Lasciamo a voi la scelta.

Avengers: Infinity War non ha lo stesso effetto dopo la prima visione

Perché Avengers: Infinity War non riesce ad avere lo stesso impatto dopo la prima visione? Perché tutto quello che avevano da giocare lo hanno giocato durante la loro “prima partita”. Non ci sono dettagli secondari da analizzare, finezze nella trama che prima non avevamo notato. Questo perché il 70% del film è composto da combattimenti intramezzati da piccole sezioni di trama che portano inevitabilmente al finale senza aggiungere spessore alcuno.

Altro elemento che non aiuta la seconda visione è la completa basilarità registica dei combattimenti. Non ci sono mai sezioni con una regia particolarmente ispirata. Si risolve tutto nelle solite scelte da film action-blockbuster. Le uniche scene registicamente interessanti sono quelle dove appare Thanos da solo, perso tra i suoi pensieri. Il resto non ha quell’impatto visivo che fa venir voglia di rivedere una sequenza di combattimento in particolare. L’unica sezione interessante sotto questo punto di vista è il finale. La seconda visione, quindi, non può neanche contare pienamente sul sostegno della regia.

Cosa resta se già conosciamo i fatti, non abbiamo un appiglio narrativo interessante e non siamo stimolati visivamente? Rimane, sfortunatamente, la noia. Il secondo atto è quello che risente maggiormente dell’attenzione dello spettatore, perché accade poco e niente. Nel finale Avengers: Infinity War riesce a risollevarsi grazie all’aiuto degli ultimi minuti di film, sostenuti dal ricordo della sorpresa che ci ha investito la prima volta.

Tuttavia, questo non elimina le tre ore di film che sono passate precedentemente. Poteva riuscirci la prima volta, ma la seconda, ora che si è posta maggiore attenzione nell’analizzare gli eventi raccontati, fa risultare la pellicola estremamente debole e con una sceneggiatura che rasenta la sufficienza (si salva per l’ottima caratterizzazione di Thanos). Questo perché sono presenti molte forzature, create appositamente per arrivare fino al finale, realizzato principalmente per creare scalpore. Ed anche qui ci troviamo di fronte ad un altro problema…

Il finale di Avengers: Infinity War non funzionerà più all’arrivo nelle sale di Avengers 4

Il finale di Avengers: Infinity War, dove il cattivo ha la meglio sui buoni, funziona. È d’impatto. Arriva inaspettato. Emoziona. Tuttavia, il suo effetto svanirà non appena uscirà Avengers 4, dove, in qualche modo, i supereroi torneranno in vita e sconfiggeranno Thanos (ed è certo che questa volta Thor mirerà alla testa…).

Come facciamo a saperlo? A causa dei piani per i futuri film dell’MCU annunciati dalla Marvel. Fare Spider-Man: Far From Home senza SpiderMan è abbastanza improbabile, come fare Guardiani Della Galassia 3 solo con Rocket. Sicuramente Doctor Strange ha fatto qualche sorta di incantesimo, oppure abbiamo visto una visione in stile Breaking Dawn, o, ancora, arriverà Captain Marvel e, in qualche modo, farà tornare tutto com’era.

Qualunque sia il metodo, ciò che è sicuro è che, quando tra cinquant’anni i giovani guarderanno per la prima volta il film, sapranno che dopo questo evento continueranno a vedere gli eroi in svariati altri film. Di conseguenza, tutto il pathos, tutta l’emozione, tutta l’incertezza per il fato dei buoni svanisce, lasciando spazio all’indifferenza.

Thanos va ad intermittenza in Avengers: Infinity War

Thanos è sicuramente l’elemento più riuscito di Avengers: Infinity War. Funziona come cattivo, è diverso dal solito stereotipo. Più radicale, con delle motivazioni non banali, quasi condivisibili se non fosse per i mezzi che è disposto ad usare per raggiungere i suoi obiettivi. Non si lascia intimorire da niente e da nessuno. È disposto ad uccidere per realizzare il suo piano. Grazie ad un guanto che controlla le Gemme dell’Infinito riesce a piegare la realtà al suo volere, rendendolo l’essere più potente dell’universo.

Tuttavia, fa fatica a contrastare un piccolo gruppo di supereroi. Divisi, per giunta. Questa è un’evidente forzatura, realizzata solo per poter concludere il film con la scena degli Avengers che si dissolvono nell’aria. Avrebbe fatto bene alla pellicola far vedere qualche supereroe perdere la vita in battaglia, durante lo scontro con questa entità che può scagliare lune a piacimento. Sarebbe stato molto più interessante e, soprattutto, coerente con la caratterizzazione del personaggio rispetto a vedere Thanos prendere a pugni Iron Man e SpiderMan come se stessero facendo una scazzottata al bar.

Avengers: Infinity War non deve essere un capolavoro per essere apprezzato

Dopo quest’analisi, che avrà creato grande fermento tra i sostenitori del nuovo Avengers dei Fratelli Russo, vogliamo sottolineare che la qualità di un film non implica il fatto che possa o meno piacere.

Se un film vi diverte, vi appassiona, vi lascia emotivamente scossi o vi cattura dall’inizio alla fine, allora vuol dire che siete legati a quel film in un modo particolare. Un modo che solo voi potrete comprendere. C’è sicuramente chi la pensa differentemente rispetto a voi, ma questo non pregiudica la vostra passione per una determinata pellicola. Se a voi piace, tanto basta. L’importante è non lasciarsi influenzare dai giudizi altrui, ma prenderli solo come seconde opinioni.

Quest’analisi non mira a distruggere Avengers: Infinity War a prescindere, ma cerca di comprendere se quello che abbiamo visto la prima volta sia effettivamente un buon film o solo una strategia ben congegnata per farci credere di aver visto un buon film. Questo non implica che siate in accordo con tutti i punti riportati. Molto probabilmente ad alcuni di voi non ha annoiato neanche dopo la terza o la quarta visione e continuerà a non annoiare, però abbiamo voluto far notare che qualche problema è presente. Non è sicuramente il primo film con questo tipo di difetti e non sarà neanche l’ultimo, ma è bene ricordarsi che questi possono essere evitati con un po’ più d’attenzione.

La prima visione merita

Noi abbiamo lodato Avengers: Infinity War all’uscita e non abbiamo intenzione di ritirare le nostre affermazioni. Questo perché Avengers: Infinity War, ad una prima visione, merita molto se ci si lascia trasportare dai fatti. La prima volta che si assiste agli eventi della pellicola si rimane effettivamente sorpresi, spiazzati da una cattiveria inedita rispetto a quanto ci ha abituato Marvel in passato. Capiamo fin dall’inizio che tutti sono in pericolo e siamo consci che prima o poi accadrà qualcosa. Una spada di Damocle pende sulle loro teste per tutto il film e sappiamo che, quando cadrà, il destino sarà segnato per molti eroi. Per questo il voto che gli abbiamo dato è pienamente meritato. Perché, ad una prima visione, il film “illude” lo spettatore, lo porta dove vuole e lo ammalia. Tuttavia, la seconda volta lo spettatore non casca nel tranello.

È come se un mago mostrasse una magia e poi svelasse il trucco. Nessuno del pubblico rimarrebbe impressionato nuovamente da quel trucco perché tutti sono già a conoscenza dell’illusione che li ha traditi la prima volta. Un trucco di magia funziona quando puoi farlo infinite volte e il pubblico rimane sempre lì a guardare, estasiato. Non importa quanto si stia attenti. Non importa quanto ci si sforzi di comprendere. Più si guarda da vicino è più l’illusione diventa rapidamente magia.

Quindi sì, per noi, Avengers: Infinity War non è il miglior film del Marvel Cinematic Universe. E neanche il finale lo è. Crediamo che quell’onore spetti più ad una pellicola come I Guardiani Della Galassia 2, forse il film più equilibrato di tutto l’MCU, dove il finale ha pari intensità anche dopo averlo visto venti volte. Ma questa è la nostra opinione. Ora vogliamo sentire la vostra. A voi continua ad intrattenere Avengers: Infinity War? Pensate sia il miglior film dell’MCU? Se non è questo, per voi qual è? Fatecelo sapere nei commenti.

(Siate civili se non volete far arrabbiare Thor…)

Sapevate che i Fratelli Russo volevano inserire una battuata riguardante Sherlock in Avengers: Infinity War? Ecco la loro dichiarazione.

Non perdetevi il nostro approfondimento sullo Spider-Man di Tom Holland all’interno dell’MCU.

Se avete ancora sete di supereroi, leggete anche i nostri approfondimenti riguardanti la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi e i due film con protagonista Andrew Garfield, sempre nei panni del tessiragnatele.

Mattia Pescitelli

Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.

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Mattia Pescitelli

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