La crisi ha raggiunto un altro marchio storico: la Gibson Guitar Corporation. L’azienda famosa in tutto il mondo per la produzione delle leggendarie chitarre entrate nella storia della musica, dichiara bancarotta
Tra le varie cause di fallimento di un’azienda così conosciuta come la Gibson Guitar Corporation, alcune sono forse da ricercare nella direzione musicale intrapresa dall’industria discografica mondiale negli anni più recenti.
Gibson Guitars
Oggi le produzioni musicali di maggiore tendenza sono indirizzate verso generi come il rap e l’hip hop. E’ così che la musica Rock, per quanto amata ed ascoltata, passa in secondo piano, così come le distorsioni delle chitarre elettriche, che costruiscono il genere.
Non fraintendiamo: il Rock oggi si ama e si cerca, ma si pratica meno. Il numero di ragazzi interessati ad imparare a suonare la chitarra elettrica è sicuramente in diminuzione rispetto agli anni ’80 o ’90. Le prospettive di un futuro musicale nell’attuale industria discografica sembrano d’altronde suggerire di avviarsi verso strumenti dalla maggiore funzionalità e dai risvolti più futuristici.
Negli Stati Uniti un’industria come Gibson, rappresentativa da decenni di un importante patrimonio culturale e musicale, ha di recente visto scendere le proprie vendite da circa 1,5 milioni di chitarre elettriche a 1 milione, in un arco di tempo piuttosto breve.
Angus Young degli AC/DC e la sua chitarra
La buona notizia è che nonostante la crisi, la Gibsonnon fermerà la sua celebre produzione di strumenti musicali, ma sarà certamente costretta ad abbandonare progetti circostanziali e a cambiare proprietari.
Un po’ di storia.
La Gibson è nata agli inizi del 1900 e oggi ha la sua sede a Nashville, in Tennessee. Il boom vero e proprio per l’azienda avvenne negli anni ’50, quando vennero messi a progetto quelli che oggi si possono definire tra i modelli più celebri di chitarre elettriche della storia. La popolarità del marchio ha poi continuato un’inarrestabile ascesa.
La fama mondiale di Gibson si è decisamente consolidata attraverso artisti straordinari come Chuck Berry, Jimmy Page, Slash, Angus Young, B.B.King. Anche nomi indimenticabili come Presley, Santana, Lennon e Kn0pfler hanno amato suonare le Gibson.
Le loro performances mozzafiato non richiedevano presentazioni o effetti speciali. Bastava il talento fuori dal comune, la loro chitarra e il pubblico incantato. Così il marchio entra nella leggenda, nella storia del Rock, oltre che nel cuore di tutti gli appassionati di musica.
L’iconico chitarrista, Slash
E’ quindi da molto tempo che Gibson opera sul mercato mondiale delle chitarre elettriche con abilità e competenza. Recentemente, però, gli andamenti del mercato sono stati oggetto di variazioni pesanti. Le conseguenze si sono fatte sentire anche per una realtà che ha fatto epoca, come quella di Gibson.
La compagnia si è trovata immersa da debiti sempre più grandi, che non ha potuto saldare. Per questo motivo Gibson ha dovuto fare ricorso al capitolo 11 del Codice Fallimentare degli Stati Uniti, cercando delle agevolazioni per riportare il debito a 0.
Secondo i calcoli della CNN i debiti di Gibson sarebbero collocabili tra i 150 e 500 milioni di dollari. Grazie a una strategia ponderata attraverso il ricorso al suddetto Capitolo 11, la società Gibson sembra aver trovato un accordo con i creditori, che permetterà la restituzione del debito fino circa al 70%.
Non resta che domandarsi: cosa non ha funzionato in un’azienda così leggendaria e apparentemente solida? Come si è arrivati a questo punto?
Secondo indiscrezioni, pare che l’inizio dei guai sia stato legato ad investimenti sbagliati. Un esempio può essere stata l’acquisizione da parte di Gibson della divisione audio di Philips.
Ad oggi la necessità di Gibson è quella di ristrutturare completamente la società, lasciando da parte proprio le linee di business che si occupavano dei più vari accessori musicali. L’obiettivo ora è quello di concentrarsi soltanto sul mantenere la stabilità del prodotto originario, vale a dire le chitarre elettriche e i componenti audio che hanno sempre rappresentato il cuore pulsante dell’azienda, garantendo qualità e professionalità.
B.B. King, il leggendario bluesman del Mississippi con l’inseparabile Gibson “Lucille”