Neon Genesis Evangelion, con la serie, i film e OAV è approdata sul servizio di streaming di Netflix. L’importantissima opera, che segna un prima e un dopo nell’animazione giapponese, è approdata, per un problema di diritti col vecchio doppiaggio di Dynit, con un nuovo doppiaggio e soprattutto con un nuovo adattamento.
Di chi è l’adattamento di Evangelion?
Prima di analizzare cosa sta infervorando le pagine social del colosso di streaming ripercorriamo la gestazione italiana della serie. Dynamic comprò la serie negli anni novanta e affidò la direzione del doppiaggio a Fabrizio Mazzotta e i dialoghi a un giovane Gualtiero Cannarsi, l’uomo sulla bocca di tutti oggigiorno. Al tempo i dialoghi furono scritti in un italiano a volte elevato, è vero, ma sempre corretto e di facile comprensione. A nessuno sarà mai capitato di dover mettere in pausa il video per dover controllare il significato di una parola.
Serie da visionare con il Treccani sul comodino.
Dopo qualche anno, durante i primi anni 2000 a Cannarsi vengono affidati i dialoghi dei film dello studio Ghibli editi in Italia da Lucky Red: con ogni nuova iterazione del suo “contributo” nascono anche nuove polemiche tanto che su Facebook ci sono pagine volte solo ad analizzare i suoi adattamenti.
Arrivando al tema principale i nuovi dialoghi sella serie per Netflix sono offensivi, sconclusionati, di difficile comprensione o lettura e a volte sgrammaticati. Immaginate: dal bambino più piccolo al vecchietto di novant’anni ogni modo di dire, il lessico è sempre lo stesso. Ogni poche frasi appaiono affermazioni infarcite di “e infatti” all’inizio della frase, avversative messe a caso quando non servono, frasi con milioni di proposizioni secondarie poste prima di quelle principali e costruzioni che dire opinabili è dire poco.
Scusi, può ripetere?
Come reagirà Netflix?
I fan stanno assaltando Netflix. Le pagine Facebook sotto i post hanno solo commenti riguardanti Evangelion in attesa di un post sull’anime. Post mai pubblicato perché il colosso si è accorto del suo madornale errore. Fa specie sentire nel 2019 frasi più consone agli anni venti del novecento tanto che il tutto sembra una grande supercazzora del conte Mascetti. Peccato perché si ha dai doppiatori al direttore di doppiaggio ai fonici professionisti importanti che, nonostante l’adattamento, riescono a portare a casa una buona performance.