Game Review
The Surge 2 | Recensione: un passo indietro per la saga di Deck13?
Published
5 anni agoon
A ormai più di una settimana dall’uscita di The Surge 2 vi diamo le nostre personali impressioni sul nuovo gioco di Deck13.
Con il primo capitolo di questo brand, uscito ormai due anni fa, Deck13 ha deciso di distanziarsi dai suoi predecessori, creando un sistema di combattimento personale ed originale che, nonostante qualche piccola pecca, ha conquistato numerosi giocatori. La trama di The Surge e la grafica non hanno brillato quanto sperato, ma l’originalità del gameplay e la quantità di armi ed esoscheletri messi a disposizione dal gioco, hanno reso il primo capitolo un titolo davvero interessante.
Con The Surge 2, l’azienda aveva dunque il compito di migliorare gli aspetti imperfetti del primo capitolo per cercare di dare forma a una nuova saga action RPG che non risultasse troppo simile a tutti quei giochi che ormai ricadono sotto il nome di “souls-like”.
Scopriamo quindi se Deck13 è riuscita nel suo intento.
[La versione di gioco da noi testata durante la fase di recensione è quella per Xbox One.]
La trama di The Surge 2
Se nel primo capitolo abbiamo vissuto le tremende avventure di Warren, costretto ad affrontare macchine impazzite e una forma di vita sconosciuta, in The Surge 2 ci troviamo a dover affrontare eventi del tutto differenti. Il protagonista non è un personaggio predefinito, bensì abbiamo la possibilità di crearlo da zero attraverso un character creator più approfondito di quanto ci aspettassimo. Prima di iniziare potremo inoltre dare un background narrativo al nostro nuovo personaggio.
Una volta entrati nel vivo della storia, ci risvegliamo all’interno dell’infermeria di una prigione presa d’assalto da una creatura dalle fattezze ancora ignote. Veniamo a scoprire di essere gli ultimi sopravvissuti di un incidente aereo che ha avuto conseguenze disastrose sulla città di Jericho. Le macchine sono fuori controllo e durante la nostra fuga da questa prigione ormai devastata, scopriamo che anche una bambina di nome Athena è riuscita a salvarsi dallo schianto. Il nostro compito è quindi quello di rintracciarla per capire cosa sia realmente successo.
Se le premesse possono sembrare interessanti, col progredire degli eventi, la trama principale si è fatta sempre più debole, finendo per risultare non apprezzabile quanto la prima. In The Surge 2 però sono stati inseriti molti più NPC con i quali avere un confronto e molti di loro ci hanno assegnato alcune quest secondarie. Queste missioni minori però si riducono alle sole mansioni di “trova questo oggetto” e “uccidi questa persona”. Apprezziamo comunque lo sforzo nel cercare di dare maggiore profondità ai personaggi secondari del titolo.
Un gameplay solido minato da qualche problema tecnico
Il punto di forza di The Surge era sicuramente il gameplay, con la sua originale meccanica che permetteva ai giocatori di mirare a differenti parti del corpo nemiche per reciderle e guadagnare nuove parti di esoscheletro da equipaggiare. Anche in The Surge 2 questa meccanica è rimasta la stessa e questa volta, oltre agli attacchi semplici e caricati e alla parata, abbiamo anche un’opzione di difesa direzionale. Mettendoci nella posizione di difesa infatti, possiamo scegliere da quale parte incassare il colpo e, muovendoci con il giusto tempismo, possiamo respingere il nemico e stordirlo per qualche secondo. Sempre presente, e parte del core del gioco, la possibilità di effettuare uccisioni brutali dopo aver infranto la corazza nemica, con tanto di animazioni uniche per ogni arto reciso.
Le caratteristiche dell’action RPG ci sono tutte e il livello di difficoltà è come sempre molto elevato. Il problema è che molto spesso ci siamo trovati a morire per cause che non dipendevano da noi. Come prima cosa infatti abbiamo riscontrato un importante imput lag che ci ha portati a schivare con un tempismo in molte occasioni errato. Altra pecca di gameplay è l’eccessivo tracking nemico. Molto spesso infatti gli avversari riescono a cambiare direzione anche durante un salto, finendo per prenderci in pieno nonostante i nostri spostamenti. Una caratteristica che va senza dubbio a minare l’esperienza di gioco e le possibili strategie dei giocatori.
Come per il primo capitolo, Deck13 ha inserito all’interno di The Surge 2 la possibilità di creare armi e parti di esoscheletro tramite un ottimo sistema di crafting che, attraverso schemi e scarti tecnologici raccolti dopo l’uccisione di un nemico, permette al giocatore di personalizzare in maniera ottima il proprio personaggio.
Ogni giocatore ha a sua disposizione una barra della salute, una barra della resistenza e una barra dell’energia. Quest’ultima consente al personaggio di utilizzare i vari impianti equipaggiati dopo aver caricato almeno una batteria tramite i colpi inferti ai nemici. Tra i vari impianti troviamo l’utile iniezione di energia e alcuni buff che aumentano la nostra resistenza a status come l’avvelenamento.
Salendo di livello, abbiamo modo di aumentare queste tre statistiche e riceviamo un incremento dell’energia del Nucleo Energetico del nostro esoscheletro. In questo modo possiamo aumentare il numero di pezzi di equipaggiamento indossati e il numero di impianti incorporati all’interno della nostra armatura.
Dal punto di vista della personalizzazione del proprio protagonista dobbiamo dunque fare un plauso a Deck13 che è riuscita a mantenere un alto livello di varietà e differenziazione, grazie al grande numero di set armatura e armi disponibili all’interno del gioco. Ogni arma gode di moveset unici, mentre la grandezza e la pesantezza delle parti di esoscheletro equipaggiate rendono i movimenti del nostro personaggio sempre differenti.
Parlando infine delle Boss Fight presenti nel gioco, possiamo dire che a livello di numero è stato fatto un passo in avanti rispetto al primo capitolo, ma allo stesso tempo la poca originalità di design e moveset ha portato queste battaglie ad essere facilmente dimenticabili.
Le note dolenti: il comparto tecnico
Il primo The Surge non brillava affatto in dettaglio grafico e design, ma portava con sé un’atmosfera immersiva e ambientazione spesso suggestive e intriganti. Da questo punto di vista, in The Surge 2 notiamo purtroppo un peggioramento in quanto, nonostante la nuova ambientazione sia più ampia e aperta, non ci troviamo ancora di fronte a un open world, e abbiamo affrontato la nostra avventura in una varietà abbastanza misera di ambienti, collegati fra loro da alcuni caricamenti. L’unica nota positiva di queste ambientazioni, scarne anche a livello di dettagli, è la presenza di numerose scorciatoie che, una volta sbloccate, permettono al giocatore di raggiungere la Medbay più vicina (postazione di cura e crafting) in poco tempo.
Parlando poi dell’ottimizzazione, per quanto riguarda la versione di gioco da noi testata, ovvero quella per Xbox One, non è stato fatto un buon lavoro. In numerose occasioni infatti abbiamo notato un calo dei frame rate nelle fasi più concitate dell’azione; inoltre le texture di ambienti e personaggi non venivano spesso caricate correttamente, facendo scadere l’atmosfera in un tripudio di pixel e colori sbiaditi. Contando che il livello grafico del titolo non è ai livelli dei tripla A dei tempi attuali, non riusciamo a spiegarci tutti questi problemi di ottimizzazione.
Abbiamo invece apprezzato il doppiaggio dei vari personaggi, anche se avremmo gradito ascoltare anche qualche frase pronunciata dal nostro protagonista. Questo dettaglio infatti avrebbe sicuramente segnato quel piccolo passo avanti nella categoria di genere, dato che ormai gli action rpg presentano protagonisti nella maggior parte dei casi privi di doppiaggio o linee di dialogo.
I rumori ambientali e gli effetti sonori sono stati ben realizzati e danno al giocatore la possibilità di prepararsi a un possibile attacco a sorpresa grazie ai suoni circostanti. Non possiamo dire lo stesso della colonna sonora che presenta solamente un brano in fase esplorativa e un paio in fase di Boss Fight.
Effetti sonori e rumori ambientali ben realizzati
Grandi possibilità di personalizzazione
Tracking esagerato per certi nemici
Imput lag che mina una perfetta giocabilità
Videogiocatrice fin dall'infanzia, prediligo RPG e avventure grafiche ma non disdegno alcun tipo di genere. Per seguire questa mia grande passione ho deciso di iniziare questo nuovo cammino come articolista, sperando un giorno di poter partecipare ad alcuni degli eventi più importanti dell'ambiente videoludico in qualità di giornalista.