Avrebbe compiuto oggi 78 anni Fabrizio De André, il principe libero che cantava storie.
Il cantautore genovese ha segnato il panorama culturale e musicale italiano anche se spesso ci dimentichiamo chi ci sia dietro alla poesia Bocca di Rosa e a scuola ci insegnano La guerra di Piero senza raccontarci chi fosse Fabrizio De André.
Un vero peccato perchè l’autore che ci ha lasciati nel ’99 a causa di un carcinoma polmonare, ha raccontato parte della sua interessantissima vita attraverso i suoi testi ma ci sono dettagli che solo pochi (fortunati) conoscono.
Faber, come lo chiamava il suo amico Paolo Villaggio, sapeva parlare degli emarginati, dei ribelli con una poetica tutta sua che talvolta ha contaminato anche i testi di grandi artisti quali ad esempio Ivano Fossati e Francesco De Gregori. De André, insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco è stato uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, che ha rinnovato profondamente la musica leggera italiana.
Mina, RobertoMurolo, Ornella Vanoni… le collaborazioni di Fabrizio De André sono state davvero tante e nei suoi testi ci sono anche molti riferimenti poetici e letterari che ne hanno fatto di lui un’artista a tutto tondo. Anche la fede, la politica e le filosofie hanno contribuito all’unicità delle sue canzoni. Si ricordi: La canzone di Marinella, Amore che vieni, amore che vai, Oceano, Canzone per l’estate, il cui testo è stato scritto con l’amico De Gregori e Il pescatore che è uno dei testi più controversi di De André. Quanto ci piacerebbe chiedergli oggi cosa voleva dire in questa o quella canzone!
La “signature song” resta sempre e comunque Bocca di Rosa che è divenuta metafora del linguaggio italiano, il brano racconta credenze e popolari e luoghi comuni con metafore uniche.
Impossibile dunque dimenticare Fabrizio De André e per questo il 23 e il 24 gennaio, in alcune sale cinematografiche italiane è stato proiettato il film che ne racconta la vita, l’arte e l’amore.
Il lungometraggio che porta il suo nome è di Luca Facchini ed è arrivato sul grande schermo proprio in occasione della ricorrenza della sua scomparsa (l’11 gennaio) e del suo compleanno. Hanno partecipato Luca Marinetti, nei panni di Faber e anche Paolo Villaggio che ha interpretato se stesso.
Il 14 e il 15 febbraio, in due serate, Fabrizio De André, il principe libero è andato in onda su Rai 1 affascinando il pubblico italiano. Non sono mancate però critiche serrate alla rete che nella seconda serata ha interrotto il film sui titoli di coda mentre il protagonista cantava per lasciare spazio ad uno speciale di Porta a Porta. E come biasimare gli spettatori che in quel momento ascoltavano rapiti Bocca di Rosa? La Rai ha provveduto nei giorni successivi a far pervenire le scuse caricando la clip integrale che è stata interrotta.
Nessun dubbio Fabrizio De Andrè è stato uno dei più grandi artisti di cui il nostro paese può essere orgoglioso, non ci resta dunque che impugnare una chitarra e rendere lui orgoglioso di quello che ha scritto e cantato.