La saga di Terminator torna al cinema con un nuovo capitolo che ritrova i livelli di intrattenimento e avventura dei primi due film del longevo franchise cinematografico.
Nel 1984 James Cameron, quasi esordiente, catturava l’attenzione del grande pubblico con una storia fantascientifica ricca di adrenalina e avventura. L’uscita di Terminator rivoluzionò la sua carriera, consacrando anche Arnold Schwarzenegger in uno dei ruoli più iconici della pop culture. Il suo cyborg è stato tra i protagonisti di ben sei film incentrati sulla lotta tra uomini e macchine. La saga é sempre stata segnata da moltissimi alti e bassi e ha vissuto forse il momento più difficile nel 2015 con il discussissimo Terminator Genisys. Per questo motivo non sono mancate perplessità al momento del rilascio del trailer del sesto capitolo. Terminator – Destino oscuro, presentato in anteprima a Lucca Comics and Games, ha tolto, tuttavia, ogni dubbio dimostrandosi un solidissimo prodotto di intrattenimento.
Foto: 20th Century Fox
Ritorno… al passato?
Tre anni dopo gli eventi di Terminator 2, Sarah (Linda Hamilton) e John Connor si rilassano in una soleggiata località caraibica. Il pericolo di Skynet è solo un ricordo lontano. Dall’oceano, però, emerge un cyborg T-800 (Arnold Schwarzenegger) inviato dal futuro per uccidere John e per permettere l’avvento di un’altra intelligenza artificiale malvagia. Sarah cerca di salvare il figlio ma é costretta a vederlo morire tra le sue braccia.
Ventidue anni più tardi, un Terminator di ultima generazione (Diego Luna) fa la sua comparsa a Mexico City con una missione: uccidere Dani Ramos (Natalia Reyes). Grace (Mackenzie Davis), un’umana arrivata dal 2042, renderà difficile il compito del cyborg, proteggendo la vita della ragazza. Tuttavia, non sarà semplice fermare questo nemico sempre più potente, in grado addirittura di creare armi dal nulla. Per riuscire a portare in salvo Dani, bisognerà fare affidamento su una vecchia gloria, una donna davvero inossidabile: Sarah Connor (Linda Hamilton).
Foto: 20th Century Fox
Il ritorno alla produzione di James Cameron comporta un radicale cambio di marcia per l’intero franchise. Anche Terminator, infatti, sembra seguire la regola d’oro che ha regalato nuovamente il successo a grandi saghe come quella di Jurassic Park e di Star Wars. Quest’ultimo film, infatti, si posiziona esattamente a metà strada tra un’operazione reboot – del primo iconico capitolo – e un canonico sequel – di Terminator 2 – che ignora tutte le pellicole realizzate tra il 1991 e il 2019. Il ritorno di due pilastri della serie come Hamilton e Schwarzenegger, infine, aggiunge una patina nostalgica e curiosa a un progetto che sin dall’apertura sa come giocare al meglio le sue carte.
Vecchie glorie incontrano giovani talenti di Terminator
Il nuovo Terminator si apre con una sequenza shock che mette in discussione tutti i sequel a partir dal terzo capitolo. E’ chiaro sin dal principio che questa volta tutto sarà diverso. Oppure sarà sempre uguale ma con uno spirito moderno e più spensierato? Questo è l’interrogativo che guida l’intera operazione Destino Oscuro, guardata a distanza con sguardo scettico all’inizio e acclamata poi come una delle migliori sorprese d’intrattenimento del 2019. La storia affidata alla regia di Tim Miller, se analizzata con freddezza, non aggiunge niente di nuovo a quanto già visto, tornando a ripetere schemi vincenti ma anche errori dei predecessori – incongruenze temporali in primis. Allora perchè Terminator Destino Oscuro riesce ad essere coinvolgente e misteriosamente “nuovo”?
Foto: 20th Century Fox
Il segreto è da ricercare in uno sviluppo estremamente dinamico e appassionante basato su un ritmo in costante crescita accompagnato da sequenze d’azione letteralmente mozzafiato. L’inseguimento della sequenza d’apertura è tra i migliori degli ultimi anni. Un livello eccezionale di effetti speciali, insinuandosi tra dinamiche collaudate, arricchisce, inoltre, la componente fantascientifica del film, quella più spensierata e giocosa.
Il lato umano del blockbuster
La sceneggiatura, tuttavia, pur esagerando le dosi di ironia in alcuni passaggi, non dimentica il lato emotivo della storia, giocando al meglio le sue carte più preziose: Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger. I due interpreti rubano spesso la scena con i loro personaggi iconici, a tutto tondo, ormai entrati nell’immaginario cinematografico. In questo film entrambi riescono a mostrare alcuni lati inaspettati: la strana malinconia di T-800 e la fragilità di Sarah. Anche il resto del cast – tranne una spenta Reyes – apporta un valido contributo alla storia, arricchendo la mitologia della saga e garantendo divertimento.
Trovando il giusto equilibrio tra prodotto di genere e film d’intrattenimento per tutti i gusti, Terminator Destino Oscuro risulta vincente. Il film, inoltre, diventa una delle più gradite sorprese tra le saghe cinematografiche in sala quest’anno.