Anche quest’anno sono passati gli Oscar. Facciamo il punto della situazione su una cerimonia pregna di film eccellenti, ma priva di mordente.
Arrivati alla loro 90° edizione, gli Oscar sembrano perdere colpi, smentendo le promesse di un anniversario incisivo e di spessore. La cerimonia è andata avanti senza intoppi o situazioni imbarazzanti, ma non ha trasmesso quella voglia di fare cinema fedele all’Academy. Jimmy Kimmel, per la seconda volta al timone, schianta la nave contro l’apparentemente innocuo iceberg della superficialità, facendola affondare lentamente. Dopo l’apertura decisamente sottotono, con le solite battute alla Kimmel, la premiazione ha continuato in modo piatto, senza momenti esilaranti, di spicco o quant’altro. La moto d’acqua, in palio per chiunque fosse riuscito a finire nel minor tempo possibile il discorso di ringraziamento, è presto diventata una gaffe inconsistente. La messinscena, poi, era abbastanza raccapricciante. Anche le animazioni della premiazione non avevano alcuna fantasia, sembravano buttate lì solo perché dovevano esserci. Insomma, un’organizzazione sicuramente da dimenticare. Questo non si può dire, però, per i premi.
I film in lizza erano tutti ottimi e le votazioni sono state ponderate oggettivamente (la maggior parte, perlomeno), senza lasciar “passare avanti” film con un più potente impatto politico. Sembrava che Lady Bird dovesse sbancare, invece non ha ricevuto neanche una statuina. Discorso differente per Dunkirk che inaspettatamente e meritatamente arriva a tre. L’Italia, capitanata da Guadagnino, trionfa con Chiamami col tuo nome, che, con un solo Oscar, riesce a tenere alto il nome del cinema italiano. Coco, invece, è l’unico a conquistare tutte e due le categorie per il quale era candidato. “Delusione” parziale per La forma dell’acqua – The Shape Of Water, che delle tredici nomination è riuscito a vincerne solo quattro di cui due, però, molto importanti. Poi abbiamo Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, L’ora più buia e Blade Runner 2049 (vera sorpresa di questi Oscar) con due, mentre Il filo nascostoe Scappa – Get Out con una. Da tenere in considerazione anche l’Academy Award a Kobe Bryant, famoso giocatore di basket, che con il suo cortometraggio autobiografico animato, Dear Basketball, conquista la giuria. Di seguito la lista completa.
Anche per quest’anno è tutto. Ora abbiamo tutto il tempo per ricaricarci e tornare tra un anno con la notte più stellata, sperando che la 91° edizione sia un po’ più emozionante di questa.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.