Aspettando con ansia la quarta stagione, abbiamo deciso di stilare una classifica dei migliori episodi, stagione per stagione. Qui abbiamo scelto i migliori 3 episodi di Rick e Morty 1.
Partiamo da una premessa, anzi due: non è stato facile e prendetelo come gioco. Rick e Morty è una delle serie più interessanti degli ultimi anni. Lo stile, la sceneggiatura, la comicità demenziale e caustica e lampi di drammaticità, la annoverano senza alcun dubbio come uno dei prodotti d’animazione più riusciti del panorama seriale. E non vediamo l’ora che arrivi la quarta stagione.
Dopo questa piccola ma doverosa premessa buttiamoci dentro a Rick e Morty 1 e alla scelta, secondo il nostro personale gusto, dei migliori 3 episodi. Non seguono un ordine, sono soltanto i 3 episodi che per qualche ragione ci hanno colpito più degli altri.
1. Rick e Morty 1: La tribù dei Miguardi
È il quinto episodio di Rick e Morty 1. Segue parallelamente l’avventura di Rick e Morty, voluta da Morty, e quella degli altri componenti della famiglia alle prese con la scatola MiGuardi. Ed è proprio la narrazione di quest’ultima vicenda ad averci completamente conquistato.
“Sono Mr MiGuardi! Guardatemi!“. Soddisfa la semplice richiesta e smette di esistere. L’idea di una creatura del genere è geniale, così come creare una crepa nella loro esistenza e da lì generare una spirale di eventi altrettanto comica quanto filosofica. L’incapacità di Jerry di abbassare il suo punteggio a golf cambia la natura del MiGuardi. Da creatura individuale, solitaria e di brevissima esistenza viene obbligata all’interazione con i suoi simili prolungando l’arco temporale della sua vita. Dunque, diventa una creatura sociale calata all’interno di una sorta di tribù, nella quale ognuno di loro è angosciato dal proprio fallimento.
La rivolta dei Miguardi
Messi di fronte a questo e a un generale senso di inadeguatezza, i MiGuardi sperimentano l’odio e la violenza, prima rimbalzandosi addosso le colpe e poi convergendo tutta la loro frustrazione verso colui che ha dato inizio a questa loro nuova condizione: Jerry. Una rivolta dal sapore esistenziale che li ha totalmente resi consapevoli di se stessi, del loro ruolo e di cosa vogliono: la morte immediata dopo il raggiungimento dello scopo.
Meglio una serena morte che una lunga agonia… insomma, una presa di posizione forte.
P.S.: Stima per il MiGuardi pignolo!
2. Rick e Morty 1: Febbre d’amore n°9
Subito dopo la tribù dei MiGuardi, Rick e Morty 1 prosegue con questo piccolo capolavoro che si scopre piano piano, si trasforma, si espande fino a regalarci un finale crudele, cinico e totalmente spiazzante.
Tutto per uno stupido cacciavite e un effetto farfalla con conseguenze devastanti. Una puntata dove il relativismo è innalzato alla sua massima potenza, protagonista assoluto che preme e schiaccia qualsiasi cosa. Solo Rick sembra aver raggiunto quel grado di rassegnazione e di adattamento che gli permette pure di sfruttarlo. Ma a che prezzo? Chiedetelo a Morty.
Morti e sepolti
Rick ha raggiunto un grado di accettazione delle infinità possibilità dell’esistenza tale che si fonde con il pensiero filosofico di David Cronenberg. Possiamo addirittura definire Febbre d’amore n°9 un episodio omaggio al regista esistenzialista e visionario canadese. Il rimando al suo film più famoso è palese. Ci stiamo riferendo a La mosca (1986) dove la prospettiva neutrale della malattia o del morbo viene vista come alternativa, come possibilità. Così lo scienziato Rick guarda a quel mondo cronenbergizzato non come un problema, a differenza dello scioccato Morty. Il punto di vista di Rick viene a combaciare con quello dello scienziato Seth Brundle in La mosca.
3. Rick e Morty 1: Incontri ravvicinati del Rick-tipo
Il plot twist finale dice molto in chiave allegorica sulla struttura della cittadella dei Rick. L’undicesima puntata di Rick e Morty 1 parla di rivolta, di rivoluzione, di classi sociali in conflitto.
Face to face
Non filosofica quanto le altre due e nemmeno esistenziale. Possiamo dire che il penultimo episodio di Rick e Morty 1 affronta la tematica sociale. Dan Harmon e Justin Roiland costruiscono una piccola comunità gerarchicamente semplice: i Rick al comando come razza superiore, i Morty come subalterni, razza inferiore. Ma come ogni ordine vuole, ha nel suo seno punti di criticità pronti a esplodere. Elementi che vorrebbero sovvertire o quanto meno abbattere quel sistema.
All’interno di questo sistema, vengono inseriti due elementi sovversivi: l’anarchico Rick che non accetta la struttura politica della cittadella dei Rick, che aspira solo al suo abbattimento; il rivoluzionario Morty che, invece, aspira a sovvertire l’ordine attuale, a capovolgere la struttura politica.
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Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.