In questi giorni le voci legate a Chernobyl sono montate parecchio. La mini serie targata HBO ha fatto parlare di sé nelle varie community di appassionati, sia per la qualità generale nella realizzazione, sia per il suo forte messaggio. La potenza di questo prodotto è riuscita perfettamente ad isolare tutte le discussioni nei confronti del finale di Game of Thrones, ad esempio, raccontando qualcosa che fa ben oltre la semplice finzione…
Una delle caratteristiche più interessanti di Chernobyl risiede proprio nella ricostruzione storica degli eventi a permeare ogni cosa con un realismo mozzafiato. Questo conduce sullo schermo personaggi realmente esistiti con un loro peso. Fra di essi, uno in particolare diventa il filo conduttore del punto di vista degli spettatori, lo scienziato Valery Legasov, interpretato da Jared Harris.
Nel corso di una recente intervista con The Cheet Sheet l’attore ha rivelato che per interpretare questo ruolo ha dovuto affrontare molte sfide, cercare i documenti su di lui e le cassette che registrò prima di togliersi la vita, con l’intento di approfondire i dettagli storici di qualcuno che tentarono di cancellare:
“Non c’erano nastri audio”
Ha cominciato l’attore di Chernobyl.
“[…]In effetti non è rimasto molto di lui nella documentazione storica, perché in pratica lo hanno sbattuto fuori dagli eventi. L’hanno cancellato dalla storia, hanno agito come verso una minaccia… Per impedirgli di provare a tirar fuori la verità”.
Nella vita reale lo scienziato a cercato in tutti i modi di mettere in luce la verità, parlando dei rischi avvenuti attraverso il disastro e delle prevenzioni che avrebbero potuto tirarne fuori per il futuro. La risposta generale della nazione fu negativa a tal punto che le sue idee ottennero il rifiuto della comunità scientifica e una parziale cancellazione dai libri di storia.
Tutto questo ha condotto agli eventi che vediamo chiaramente avvenire nei primi istanti del primo episodio di Chernobyl. Nel tempo non si è ancora fatta molta chiarezza sull’accaduto, anche se in parecchi sono sicuri che le motivazioni a spingere il dottore ad un tale gesto furono legate a quanto avvenuto con la centrale.
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.